L’autore.
Bruno Donati, giornalista professionista, è nato a Milano e
vive a Bergamo. Cronista di nera negli anni Settanta al
Giornale di Bergamo, poi redattore a Eva e a Bolero; inviato
di nera e terrorismo negli anni Ottanta a La Notte e infine
caporedattore di Civiltà del bere fino al 2001. Ora è
collaboratore fisso del settimanale Il Corriere Vinicolo.
Ha realizzato fra l’altro due guide enogastronomiche, due
guide al vino di stile bordolese, una biografia del più
famoso enologo italiano, Giacomo Tachis, per una decina di
titoli.
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Il libro.
Incaricato da una banca d’affari, il protagonista Duccio
Sbalchiero deve recuperare a Chisinau, Repubblica di
Moldova, una bottiglia della vendemmia 1902 prodotta in
Palestina dal banchiere e vignaiolo Barone Edmond de
Rothschild, padrone di Château Lafite, nelle sue cantine del
futuro Stato d’Israele. La bottiglia faceva parte del
bottino di Hermann Göring, sequestrato nella sua villa di
Berlino da un reparto moldavo dell’Armata Rossa e
successivamente esposto al pubblico nella Cantina Cricova, a
Chisinau. Le cose si complicano e per il piccolo gruppo – il
protagonista è aiutato da quattro moldavi, due uomini e due
donne – comincia un viaggio disperato verso il porto di
Costanza, in Romania. Sono braccati da agenti della
Transnistria, repubblica separatista della Moldova, e la
fuga lascia dietro di sé una lunga scia di sangue. |